Romanzo d’infanzia della Compagnia Abbondanza Bertoni con la regia e la drammaturgia firmate da Letizia Quintavalla e Bruno Stori. Uno spettacolo che commuove i più grandi e fa ridere i più piccoli. Un racconto crudele, ma abitato dalla grazia e dallo humour. Un lavoro che affronta in modo diretto ma con estrema poesia il rapporto difficile, affascinante e spesso violento tra adulti e bambini.
Romanzo d’infanzia, l’appuntamento al Teatro Palladium

GDG press
Uno spettacolo che commuove i più grandi e fa ridere i più piccoli. Un racconto crudele, ma abitato dalla grazia e dallo humour. Un lavoro che affronta in modo diretto ma con estrema poesia il rapporto difficile, affascinante e spesso violento tra adulti e bambini.
Pluripremiato, tradotto in quattro lingue e rappresentato in tutto il mondo con più di seicento repliche, torna in scena lo spettacolo cult di una delle più originali compagnie di danza contemporanea: Romanzo d’infanzia della Compagnia Abbondanza Bertoni con la regia e la drammaturgia firmate da Letizia Quintavalla e Bruno Stori.
Appuntamento imperdibile dunque il 3 novembre al Teatro Palladium con le due repliche – il mattino alle 10.30 e la sera alle 20 – del capolavoro di una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano per le loro creazioni, per l’attività formativa e pedagogica e per la diffusione del teatro danza contemporaneo.
Evento di chiusura di Supernova, rassegna di danza rivolta alle nuove generazioni – in particolare alla fascia di età dai 2 ai 12 anni – e ideata da Orbita, il nuovo Centro Nazionale di Produzione della Danza la cui programmazione è diretta da Valentina Marini, Romanzo d’infanzia è uno spettacolo dedicato a tutti coloro che non possono fare a meno dell’amore, che danza e parla della relazione tra genitori e figli. Un lavoro che parla del disagio infantile all’interno dei rapporti primari-affettivi, della violenza fisica e psicologica che l’infanzia subisce a casa o nelle istituzioni, del delitto di non ascoltare i propri figli, di colpe senza colpevoli.
Normalmente riservato ad un pubblico non di giovanissimi, il linguaggio del teatro-danza si propone qui in una formula più narrativa ed immediata in modo da renderlo fruibile anche dai bambini.
“L’infanzia è il diamante della nostra vita, è grezza e abbagliante. Si può scheggiarlo e offuscare la potenza della sua luce. E questo è male? Non so, ma fa male, molto male. Se è vero che d’amore si può impazzire è ancor più vero che senza amore si diventa matti e infelici. E che disastro i bambini senza amore o con troppo amore. Tra gli eterni deboli ci sono i bambini.”
Attorno a questa riflessione, nasce nel 1997 Romanzo d’infanzia.
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