La Chiesa di Santa Maria in Vallicella a Roma, detta anche Chiesa Nuova, poco distante da via Giulia e Campo de’ Fiori, nel rione Parione, custodisce un’opera assolutamente eccezionale, il quadro motorizzato di Rubens. Nell’opera si fonde la meccanica all’arte sacra. Un particolare sistema di pulegge e corde fa sì che il quadro mostri o nasconda ai visitatori l’immagine sacra della Madonna.
La Madonna della Vallicella è un dipinto a olio su tavola di ardesia (425×250 cm). L’opera è realizzata dal pittore fiammingo Pieter Paul Rubens tra il 1606 ed il 1608. Così l’artista inventò questa tecnologia per proteggere il dipinto, elevato a reliquia da quando la Madonna dipinta, pianse sangue. Il meccanismo serve dunque a tenerlo al riparo da intemperie, alterazioni del clima e altre condizioni avverse. Una custodia per questa sacra raffigurazione mariana.

Rubens e il quadro motorizzato
La monumentale opera d’arte di Rubens, che in superficie riproduceva la reliquia sottostante, serviva allora da copertura e da tutela all’immagine sacra che sotto vi si nascondeva. Così, durante la messa del sabato sera, tuttora il sacerdote a fine funzione fa scendere l’ovale di Rubens per mostrare “la magia“.
La nicchia che ospita la “sacra imago” è contornata da schiere di angeli e cherubini in adorazione, mentre una lastra di rame con la rappresentazione di una Madonna con Bambino benedicente, dipinta dallo stesso Rubens, è posta a custodia della sottostante effigie. Lateralmente, altri due dipinti degni di nota: a sinistra i Santi Gregorio Magno, Papia e Mauro, a destra i Santi Flavia Domitilla, Nereo e Achilleo. Tali raffigurazioni indicano di fatto che l’edificio custodisce reliquie delle personalità in questione.
di Loretta Meloni
Immagine di copertina (Quadro motorizzato di Rubens) photo credit: flumen.it