Home Sport Ryder Cup 2023, Franco Chimenti è esaltato: “Grande occasione”

Ryder Cup 2023, Franco Chimenti è esaltato: “Grande occasione”

L’antipasto è stato gustoso, adesso attendiamo la portata principale che metterà sul menù la disputa della Ryder Cup 2023: ecco cosa ha detto, in vista del grandissimo evento, il numero uno della Federazione Italiana Golf.

Abbiamo salutato pochi giorni fa la bella e interessante edizione dell’Open d’Italia 2023 che ha sorriso, al termine del torneo, al polacco Adrian Meronk che si è laureato imperatore di Roma battendo la coltre transalpina che si era addensata su Guidonia Montecelio. Il focus al Marco Simone Golf & Country Club adesso è ancor più ambizioso: il circolo ospiterà, infatti, la Ryder Cup 2023. Su questa importante manifestazione si è espresso Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf.

Si avvicina sempre più la Ryder Cup 2023 a Roma: le parole del Presidente della Federazione Italiana Golf

Già dall’inizio del torneo avevo previsto che potesse vincere un giocatore come Adrian Meronk che si sta dimostrando un campione – ha detto il numero uno della Federazioni di Golf nostrana ai microfoni de La Gazzetta dello Sport –. Grazie al successo è entrato anche nella Top 50 mondiale e ha avvicinato un posto nel Team Europe per la Ryder. Se il campo del ‘Marco Simone’ ha superato il test? Certo. È la realizzazione del progetto che avevamo in testa, cioè realizzare un percorso che sarebbe rimasto nella memoria di tutti. Roma rappresenterà una tappa unica ed epica nella storia della Ryder. Un campo così difficile qualifica il paese che lo ospita. Ci siamo organizzati negli anni e stiamo andando avanti rispettando tempi e modi che avevamo stabilito. I benefici per l’Italia si vedranno in futuro. Il nostro obiettivo è che un italiano possa farsi largo nei prossimi mesi e partecipare alla Ryder. Proprio per questo io ho seguito i nostri atleti dal primo all’ultimo minuto nonostante i miei problemi. Lo dico chiaramente perché quando lo faccio poi le cose si avverano: io penso che un italiano ci sarà. Le speranze sono Guido Migliozzi e Molinari. Uno dei due ci dovrebbe essere. Magari ci fossero entrambi. Paratore è un talento naturale, ha delle mani uniche per cui il fatto che abbia, temporaneamente, perso la carta piena sul Tour non mi preoccupa. Celli è il più accreditato tra i giovani, ma ne abbiamo altri. Perché è vero che oggi non possiamo rallegrarci troppo per i risultati dei professionisti, ma i nostri dilettanti l’anno scorso hanno vinto tutto e ci fanno sperare in un futuro straordinario“.

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