Non c’è pace per il termovalorizzatore che dovrebbe nascere a Santa Palomba. Da quando il consiglio d’amministrazione di Ama ha dato il via libera alla trattativa per l’acquisizione di terreni individuati per la creazione dell’opera, si sono susseguite diverse manifestazioni di contrarietà: dai manichini impiccati ai pali sull’Ardeatina alla forte presa di posizione di Legambiente dell’agro romano meridionale, in tanti si sono mossi per evitare la costruzione dell’inceneritore voluto dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Ultimo nella cronologia è stato Alessandro Lepidini, assessore all’ambiente e al ciclo dei rifiuti dell’Eur, che su Facebook ha scritto: “Il nostro territorio, già saturo di impianti, più o meno impattanti, non può sopportare un termovalorizzatore. Chi come me ci vive, lo sa.”.
Santa Palomba, nuovo “No” alla creazione del termovalorizzatore

“Al momento sto raccogliendo ulteriori informazioni – spiega a RomaToday Alessandro Lepidini, assessore all’ambiente e al ciclo dei rifiuti dell’Eur – perché la realtà è che non si sa ancora quale sia esattamente il terreno. Una porzione, per esempio, è vincolata a livello archeologico. In ogni caso confermo la mia posizione contraria e l’infattibilità di un impianto del genere a Santa Palomba. Non ho mai chiesto agli assessori della mia giunta di nascondere le proprie opinioni come condizione per farne parte. Nella diversità di opinioni non viene meno lealtà e rispetto reciproco. Sul merito, come ho già dichiarato, una volta chiariti definitivamente punti ancora non chiari, deve iniziare un confronto con quelle comunità e sopratutto bisognerà predisporre risorse e scelte necessarie per gli investimenti pubblici che servono per rendere possibile quell impianto. A partire dalla logistica“.
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