Parte la nuova rubrica “Tesori nascosti”. In ogni appuntamento vi porteremo alla scoperta di tante piccole meraviglie che la regione ci offre. Oggi vi presentiamo un luogo unico e davvero molto suggestivo, ricco di storia e avvolto da un affascinante velo di spiritualità, il Santuario della Mentorella. La costruzione sorge ad un’altitudine di 1018 metri s.l.m., sul versante orientale del Monte Guadagnolo facente parte del gruppo dei Monti Prenestini.
Il Santuario della Mentorella dedicato a Santa Maria delle Grazie è sorto per volontà di Costantino nel IV secolo, nel luogo dove si convertì il tribuno romano Placido, divenuto e chiamato poi Sant’Eustachio, uno dei primi martiri della religione cristiana, vissuto tra il I e il II secolo. Donata ai Benedettini nel VI secolo divenne così proprietà dell’Abbazia di Subiaco fino al XV secolo. Successivamente venne abbandonata fin quando nel XVII secolo fu scoperta da Padre Anastasio Kircher che si fece promotore del restauro.

La storia del santuario
Nel 1857 Papa Pio IX donò il santuario alla Congregazione della Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo ancora oggi presente. L’interno del Santuario della Mentorella costituito da una navata centrale era un tempo interamente affrescata. Oggi rimangono solo alcuni dipinti di santi risalenti ad epoche successive al restauro settecentesco di Padre Kircher. L’altare maggiore, posto in fondo alla navata è sormontato da un ciborio risalente al 1305.
Ai lati di questo si trovano due cappelle. A destra quella dedicata a San Silvestro con dipinti che raffigurano la vita del Santo e l’Imperatore Costantino, mentre a sinistra troviamo la così detta cappella del Crocifisso in cui trova, appunto, un crocifisso in legno con il Cristo inchiodato sulla croce. Uno dei tesori custoditi all’interno del Santuario della Mentorella è il dipinto ligneo risalente al XIII secolo. L’opera dell’artista Magister Guilielmus rappresenta Papa Silvestro I che celebra una funzione religiosa. È possibile vederlo raggiungendo l’interno della cappella del Crocefisso.

I tesori del Santuario della Mentorella
Un’altra opera di rilevante valore artistico è la Madonna con il Bambino. Una scultura lignea tra le più importanti della religione risalente al XIII secolo. L’artista resta tutt’oggi sconosciuto, anche se esperti definiscono l’opera caratteristica dei maestri scultori delle botteghe laziali del 200. Alta 130 cm e cava al suo interno rappresenta la Vergine avvolta in un pallio arricchito di pietre e perle.
La stessa preziosa veste copre anche il Bambino poggiato sulle sue ginocchia e col braccio sinistro proteso verso la Vergine. All’esterno sulla sinistra dell’ampio piazzale davanti alla chiesta, si trova un viottolo attraverso il quale si raggiunge la grotta di San Benedetto. Così chiamata in onore del santo che qui trascorse alcuni mesi in preghiera. Al suo interno si trova un altare e l’immagine del santo. Oltre la grotta si snoda la Scala Santa costruita per volere di Padre Kircher e che porta alla cappella di sant’Eustachio posta sul punto più alto dello sperone montuoso. Il santuario della Mentorella nel tempo è stato più volte meta di Giovanni Paolo II, Papa Wojtyla e più tardi di Benedetto XVI, Papa Ratzinger. Un luogo imperdibile immerso nel silenzio e avvolto da un’incredibile atmosfera.
di Loretta Meloni