Lo scandalo nei cimiteri di Roma. Numerose bare attendono di essere sepolte da mesi. Chiuse le porte dei campi santi da quando il deputato del PD Andrea Romano ha denunciato lo scandalo.
Scandalo sepolture nei cimiteri di Roma
Potremmo definirlo, usando una locuzione molto al passo con i tempi, un “cimiteri gate” quello che interessa lo scandalo delle sepolture nella Capitale. Più di 2000 bare stanno attendono da mesi di esser sotterrate ed intanto vengono accatastate nei vari luoghi del cimitero.
A denunciare lo scandalo è soprattutto Andrea Romano, deputato del PD, e da quel momento le porte dei cimiteri sono state chiuse per evitare che gli occhi curiosi dei giornalisti documentino la situazione.
Situazione che non è certo delle migliori, soprattutto nel cimitero di Prima Porta, il più grande d’Italia. Innumerevoli bare giacciono in alcuni punti di raccolta come la camera mortuaria, la cella frigorifera ed un deposito accanto alla chiesa. Unico segno di riconoscimento è un foglio svolazzante attaccato sulla bara che identifica la salma.
I cancelli chiusi però sono costretti ad essere aperti, perché i feretri arrivano costantemente. Fanno sapere anche alcune agenzie funebri, che non è il caso di tenere una bara in questo modo per mesi.
A rendere la situazione così tragica, oltre all’aumento del tasso di mortalità, dovuto certamente alla pandemia, è anche lo scarso impiego di addetti ai lavori. Inoltre i dipendenti erano stati sorpresi dai carabinieri a truffare i parenti delle vittime: tagliavano in pezzi le salme e le gettavano nell’ossario comune. Dai familiari si facevano dare 200 euro (anzi che gli 800 del costo della cremazione) dicendo di bruciare realmente i corpi.
Al centro del ciclone anche l’Ama, la quale fornisce i dipendenti. Il Covid ha colpito molti dipendenti della società, che, per il momento, si nasconde dietro ad un “no comment” e dice di rivolgersi direttamente al Campidoglio.
Lorenzo Montemauri