Pioggia e sciopero dei trasporti a Roma. Una combo che rischia, seriamente, di mettere in ginocchio l’intera città creando grossi disagi a tutti i cittadini romani che, in questo lunedì 8 marzo, dovranno vivere la giungla metropolitana della “Città Eterna”. Lo stop dei mezzi pubblici, infatti, mette a dura prova il traffico dell’agglomerato urbano in una mattinata caratterizzata da forti precipitazioni. Un “lunedì nero” che gli abitanti della Capitale difficilmente scorderanno. Lo sciopero, indetto da Cub Trasporti e Cobas Lavoro Privato, riguarda l’intera rete Atac, l’azienda di trasporti di Roma: bus, filobus, tram, metropolitana e ferrovie regionali Roma-Lido, Termini-Centocelle e Roma-Civitacastellana-Viterbo. Ma com’è la situazione attuale sui mezzi pubblici? Ecco l’ultimo aggiornamento.
Aggiornamento dello sciopero trasporti a Roma
Aggiornamento sciopero:
- Metro A: Attiva con riduzioni di corse
- Metro B/B1: Attiva
- Metro C: ultime partenze dai capolinea ore 8.30 poi sciopero
- Termini-Centocelle: Attiva con riduzioni di corse
- Ferrovia Roma-Lido: Attiva Ferrovia
- Roma-Viterbo servizio Metropolitano: regolare
- Ferrovia Roma-Viterbo servizio suburbano e regionale: regolare Rete di superficie possibili cancellazioni di linee/soppressioni di corse (@romamobilita).
Le corse saranno garantite nella fascia oraria che va da inizio turno fino alle 8:30 e dalle 17:30 alle 20:00. Sono a rischio anche i bus sostitutivi e le navette della notte, i mezzi che accompagnano per la città i romani quando la metropolitana chiude i battenti. Ecco le motivazioni che hanno indotto ad indire lo sciopero: “Per la tutela della salute e sicurezza delle lavoratrici e del lavoratori; per la proroga della moratoria sui licenziamenti; per un welfare pubblico ed universale; per una pensione dignitosa a 60 di età o, in alternativa, 35 anni di contributi per tutte e tutti, senza decurtazioni che, di fatto, discriminano i redditi bassi e le donne; per il diritto al lavoro; a salari e carriere senza discriminazioni; contro le politiche di austerity che impoveriscono i lavoratori e discriminano donne e immigrati; contro la forma di controllo classista e familista riproposto dalla struttura del reddito di cittadinanza; contro la precarietà lavorativa e sociale che colpisce soprattutto le donne”.
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