Gli scontri avvenuti sull‘A1 tra i tifosi della Roma e del Napoli stanno decisamente tenendo occupata la Questura di Arezzo, che sta tentando di ricostruire la dinamica dei disordini.
Le ipotesi al vaglio sono due: che si sia trattato di un appuntamento prestabilito oppure di un vero e proprio agguato.
La rissa che ha coinvolto gli ultras delle due squadre è avvenuta nella giornata di domenica 8 gennaio, poco dopo le 13.30. Il teatro della “battaglia” è stato l’autogrill di Badia Al Pino, lo stesso dove venne ucciso “Gabbo”.
Scontri tra i tifosi: la ricostruzione degli eventi

Secondo quanto riportato da RomaToday, la possibilità che si creassero dei disordini era già stata presa in considerazione, dal momento che il servizio di ordine pubblico era stato potenziato sia all’area di servizio di Badia al Pino che all’autogrill Arno.
Alcuni video diffusi in rete mostrano il momento in cui le due tifoserie sono entrate in contatto, presso i distributori di benzina dell’autogrill, e la successiva rissa.
Gli ultras, vestiti di nero, alcuni anche con sciarpe e cappucci, si muovono in gruppo e lanciano sassi e lacrimogeni.
Da una prima ricostruzione sembrerebbe che i tifosi della Roma, avvisati della presenza degli ultras napoletani presso l’area di servizio, si sarebbero fermati lì. In questo modo sarebber iniziato lo scontro, con un primo lancio di oggetti contundenti.
Le reazioni di condanna non sono tardate ad arrivare. I sindaci di Roma e di Napoli, Roberto Gualtieri e Gaetano Manfredi hanno condiviso lo stesso tweet, sottolineando che le due città sono amiche e definendo “inaccettabili” gli scontri. Anche Matteo Salvini è intervenuto, affermando che queste persone incivili non sono definibili “tifosi”.
Giulia Guglielmetti
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