Gli arresti per gli scontri scoppiati tra gli ultrà romanisti e napoletani la scorsa domenica 8 gennaio sull’A1 sono saliti a quattro. In seguito all’arresto del romano Martino di T., sono stati, infatti, fermati altri tre tifosi.
Si tratta di altri due ultras della Roma e di uno del Napoli. Tutti e tre sono stati partecipanti attivi nella rissa tra le tifoserie che ha sconvolto l’area di servizio di Badia al Pino.
Arresti tra gli ultrà: la task force per le identificazioni
Il procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi, come riporta RomaToday, ha dichiarato che si sta lavorando senza sosta per riuscire ad identificare tutti i responsabili dei disordini.
Si tratta di un lavoro non facile, dal momento che le persone da identificare sono oltre 300. Circa 200 di queste, però, sono già state schedate a Genova e a Milano, dove si erano recate per assistere alle partite contro la Sampdoria e contro il Milan.
Molti altri, probabilmente, saranno rintracciati grazie alle targhe dei vari mezzi di trasporto, immortalate dalle telecamere della Scientifica.
Per ottimizzare i lavori di identificazione, comunque, è stata costituita una sorta di task force tra i poliziotti di Roma e di Napoli e gli investigatori della questura di Arezzo. Tra i reati da contestare ai tifosi identificati figurano rissa aggravata e attentato alla sicurezza dei trasporti.
Il primo degli ultras della Roma arrestati, Martino di T., di 43 anni, sarà immediatamente processato. Dopo la rissa, si è recato al pronto soccorso del San Donato, per farsi medicare le ferite. In seguito, è stato trasferito dalla polizia in questura e poi arrestato.
Di Tosto di mestiere fa il cuoco e già nel 2013 era stato coinvolto in un tafferuglio per il quale, però, non era stato condannato.
Giulia Guglielmetti
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