Personale di Sergio Saija in mostra dal 17 al 20 dicembre in via teatro Pace 3 nel centro culturale “La Clessidra”. In una Roma magica, quasi deserta e silenziosa, dietro Piazza Navona con la fontana dei quattro fiumi illuminata a festa, ieri, a pochi da tale bellezza si è mostrata un altra piccola bellezza: l’inaugurazione della personale dell’artista.
Il giovane artista Sergio Saija nato a Roma nel 1995 espone la sua prima personale, con 28 opere che hanno colorato “ la Clessidra “in via teatro Pace.
La materia nelle opere di Sergio Saija
Indagine sulla materia e sui materiali è la base delle opere di Saija. Utilizza carta, legno, pietra, filo, pane e l’opera diventa tridimensionale, materica, pronta per essere toccata . L’opera ha funzione di “reminiscenza e celebrazione ” del gesto pittorico è un viaggio di emozioni e suggestioni.
Un viaggio intimo fatto di ricordi e speranze. Si ispira a Fontana nei suoi tagli, ma dietro il taglio c’è la materia. E’ il taglio che la contiene e l’abbraccia proteggendola con del filo da cucire.

Il pane nelle tele
Forte simbologia nell’utilizzo del pane nelle opere del giovane Sergio Saija. Briciole di pane su un fondare rosso fuoco, a simboleggiare il dono della vita, i suoi dolori e i suoi ardori.
Il pane, sigillo della cultura, spesso al centro di sanguinose guerre da qui il colore rosso.Il pane come metafora di rispetto, nell’arte come nella vita, nelle piccole cose come nei grandi capolavori.
L’artista ci invita con le sue ventotto opere ad indagare su squarci e lacerazioni che possono essere soltanto un piccolo aspetto del nostro vissuto se accolte e abbracciate.
Chiara Sticca
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