Stazione Tiburtina: la storia del piazzale ovest

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La sopraelevata della Tangenziale Est “oscurava” la stazione Tiburtina ed è stata abbattuta tra il 2019 ed il 2020. I romani hanno quindi scoperto il piazzale ovest dell’area che prima ignoravano poiché aggredito dal degrado. 

Siamo nel 2022 e i lavori di riqualificazione del luogo dovrebbero concludersi a fine settembre. Si stanno affacciando, però, una serie di nodi irrisolti e complicazioni. Dunque, come migliorare il progetto pensato addirittura a fine anni ’90 e confermato dalla giunta Raggi e come andare incontro alle esigenze dei cittadini?

Il Municipio II ha ottenuto altri fondi per ampliare il cantiere, 1.800.000 euro garantiti dall’assessora Ornella Segnalini per i marciapiedi tra via Lorenzo il Magnifico e via Teodorico, ai margini della stazione. 

Il piazzale ovest della Stazione Tiburtina: la storia

Facciamo un passo indietro. Nel 2000 viene approvato il “piano di assetto per la riqualificazione dell’area della stazione Tiburtina”. Il 26 aprile 2000 l’accordo di programma viene approvato con l’ordinanza 89 dell’allora sindaco Francesco Rutelli. 

In realtà, però, tutto cominciò 8 anni prima: nel 1992 un decreto ministeriale datato 1° marzo approva il “programma degli interventi per Roma Capitale” riguardo il potenziamento delle reti del trasporto pubblico su ferro delle stazioni ferroviarie e dei nodi di scambio intermodale.

Tre anni dopo, nel 1995, il programma di assetto generale delle aree ferroviarie viene approvato con una delibera del consiglio comunale datata 12 giugno. Si arriva al 1997, l’11 novembre i tre ministeri e le tre amministrazioni locali sottoscrivono l’accordo di programma che approva la variante al piano regolatore generale per la stazione Tiburtina.

Durante i 17 anni successivi all’ordinanza del 2000 firmata da Rutelli, si susseguono accordi, varianti e modifiche al progetto. Nel 2015 l’ex sindaco Ignazio Marino riprende in mano il progetto, ma nel frattempo viene prima approvato il piano generale del traffico urbano (PGTU).

Nel luglio 2017 la giunta Raggi approva il progetto esecutivo, stanzia quasi 10 milioni di euro per l’abbattimento di 460 metri di Tangenziale Est e la riqualificazione del piazzale ovest della stazione, pubblicando la gara per l’affidamento dell’opera. Nel 2019 viene redatto il progetto definitivo della cosiddetta fase 1 di riqualificazione, il 5 agosto iniziano i lavori di abbattimento per i quali è previsto un tempo di 450 giorni. Tra gennaio e giugno 2020 si procede con l’ultima fase riguardante gli abbattimenti e prende così il via la fase che riguarda le aree un tempo “oscurate” dalla Tangenziale. 

Il progetto dei Cinque Stelle puntava a migliorare la mobilità, l’accessibilità e la fruizione della stazione. Tra gli obiettivi principali quello di ampliare viale Guido Mazzoni, ampliare i marciapiedi dal lato della metropolitana, realizzare una nuova rotatoria e squares centrali, collocare la stazione dei pullman sul lato Est.

Prima dell’estate 2019, però, i residenti della zona si erano uniti per proporre un’alternativa. Troppo cemento e strade troppo ampie per i gusti degli abitanti. Volevano più verde, più percorsi pedonali e ciclabili, meno abbattimenti di essenze, più spazi per la socialità protetti dal traffico e dagli scarichi dei mezzi su gomma. Il sogno è quello di un anello verde di 6 chilometri e un bosco urbano di fronte alla stazione. La proposta, però, viene bocciata. 

Da quel momento inizia uno scontro feroce tra comitati e amministrazione, con l’ex assessore Montuori oggetto delle ire dei cittadini. In un’intervista al Corriere della Sera, Montuori annuncia: «Il comune ha sui suoi terreni un’autostazione che vale circa 6 milioni ed è pronta per essere mandata a gara. Con quei soldi si potrebbe riqualificare l’intero quartiere, mentre l’assessore vuole regalare l’asset a FS che realizzerebbe l’autostazione su propri asset e addirittura il comune concederebbe la realizzazione di altri 13 palazzi sul ciglio della ferrovia, tutti in linea, stile serpentone di Corviale».

Attualmente, l’opera di riqualificazione del piazzale ovest della stazione Tiburtina sta vivendo le sue battute finali. Nei prossimi mesi, infatti, verrà concluso l’ampliamento di via Guido Mazzoni, che diventerà a cinque corsie con l’aggiunta del capolinea di taxi e autobus, opera che comporta l’abbattimento dei lecci. Il marciapiede, attualmente largo 60 centimetri, diventerà di 4 metri. Lo scorso anno sono già stati ultimati i nuovi stalli dei bus nel piazzale della stazione.

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