Si attendono risposte dopo la strage che sabato scorso ha causato la morte di cinque persone ospiti della casa di riposo Villa dei Diamanti a Lanuvio. La procura di Velletri ha subito aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e ha iscritto nel registro degli indagati S. Manti, proprietaria della struttura. Si tratta di un atto dovuto, indispensabile per poter procedere con le perizie che consentiranno di stabilire le cause della strage. I Vigili del Fuoco hanno riscontrato nella villetta una quantità di monossido di carbonio ben superiore ai limiti, 600 parti per milione. Ora occorre stabilire cosa ha generato la fuga che oltre alla morte di cinque donne ha causato l’intossicazione di sette persone inclusi due operatori socio-sanitari.
La ricostruzione della dinamica della strage di Lanuvio
Le ipotesi che gli inquirenti vagliano riguardano la caldaia e l’impianto di riscaldamento ma non escludono anche la possibilità di una fuga di gas causata dai fornelli in cucina. Fin da subito, la proprietaria ha riferito alle Forze dell’Ordine di una revisione alla caldaia effettuata a ridosso dell’Epifania da parte di una ditta specializzata. Nessun problema era stato rilevato nell’impianto ma si attende che la ditta fornisca i dettagli dell’intervento e i titolari verranno ascoltati a breve.
Nel frattempo, gli inquirenti stanno tenendo conto del fatto che il monossido di carbonio viene sprigionato nell’aria mediante combustione e che serve una scarsa ossigenazione degli ambienti per un veloce addensamento. Di conseguenza, non escludono la possibilità di accertare l’utilizzo di stufe catalitiche misteriosamente sparite prima dell’arrivo dei soccorsi.
Le autopsie forniranno ulteriori indizi così come i risultati degli esami tossicologici dei feriti. Sarà ascoltato inizialmente un operatore socio-sanitario, ora ricoverato all’Umberto I, dato che risulta vigile e cosciente. La collega di 52 anni è, invece, ancora ricoverata in terapia intensiva ma i parametri neurologici sono rassicuranti.
In attesa di risposte
I Carabinieri di Lanuvio e di Velletri hanno già ascoltato i familiari delle vittime e i feriti nella strage della casa di riposo senza aggiungere dettagli importanti alle indagini. A causa della pandemia, infatti, i parenti degli anziani ospiti a Villa dei Diamanti non si recavano nella struttura dal mese di marzo. La loro voce, ora, si alza unanime alla richiesta di spiegazioni sulla morte dei loro cari. I familiari, inoltre, hanno chiesto delucidazioni alla proprietaria in relazione ad un ritardo nella comunicazione della strage. L’avvocato della donna ha riferito che l’assistita non ha allertato subito i parenti delle vittime perché “impegnata nel dare l’allarme e nel facilitare i soccorsi tanto che, forse, è grazie anche al suo intervento che si sono salvate delle vite“.
Valentina Trogu