Non solo archeologia e arte moderna: la Capitale è ricca di splendidi murales. Vediamo insieme alcuni esempi di street art a Roma che meritano.
I quartieri più importanti da visitare
La street art è bella perché, semplicemente, sta li. Come i fori imperiali e il Colosseo, anche alcuni tra i più belli e importanti murales molto spesso stanno sotto i nostri occhi. Ma quali vedere e dove trovarli? I quartieri da tenere presente sono Serpentara, San Basilio, Torpignattara, Tor Bella Monaca; ma anche il Quadraro, Tor Marancia, Dragona, il Trullo, e Ottavia. Per chi fosse anche un minimo pratico di Roma, si tratta principalmente di zone di periferia.
Questo perché la street art, soprattutto nella Capitale, ha voluto e vuole portare aria di cambiamento e riqualificazione in quelle zone “ferme”: come si dice, ha cambiato aria alle facciate. E questi bellissimi colori e immagini ci portano in un vero e proprio viaggio alla scoperta di temi storici e contemporanei. Non mancano però, come nei quartieri di San Lorenzo e Testaccio, anche opere d’arte in pieno centro.
Street art a Roma: Torpignattara a Tor Marancia
Torpignattara nasce come quartiere popolare, che col tempo si è popolato di operai. Ad oggi, è considerato un vero e proprio meltinpot, tra strade strette e culture di tutto il mondo. Gli edifici sono popolari e molto spesso bassi. Questo lo rende a dir poco perfetto per i nostri murales. Un locale galleria d’arte, la Wunderkammer, ha proposto una vera e propria esposizione a cielo aperto. Questa comprende L’Atlas (linee bianche che come un labirinto danno vita alla parola), Vantage di Aakash Nihalani, C215 (il volto di un uomo grafittato tra due serrande di negozi), e, grazie ad Atoche, c’è anche una palazzina trasformata in un acquario dove gli uomini si incontrano con pesci, statue e mostri marini.
A Tor Marancia nel 2015 è nato un progetto di arte pubblica, Big City Life. Questo progetto promuoveva la riqualificazione dell’area urbana circostante, grazie alla partecipazione di 20 artisti internazionali che si sono occupati di ben 11 facciate appartenenti a palazzi popolari. Chiaramente, ogni opera ha il suo stile, i suoi colori e le sue tecniche. Curioso vedere come sia tutto perfettamente studiato: anche i residenti sembrano voler essere parte di questo progetto, anche solo affacciandosi alla finestra. Purtroppo, come abbiamo visto per Triumph and laments (anche se in quel caso il deterioramento era voluto).
I graffiti nel quartiere Ostiense
Infine, se ci spostiamo nel quartiere ostiense, possiamo trovare l’opera Citazioni calligrafiche dell’artista romano Brus. Oltre, poi, a La conquista dello spazio di Agostino Iacurci (nella zona del Gazometro), al civico 67 di Via del Porto Fluviale. Possiamo infatti osservare un nuotatore che, bendato, viene afferrato da inquietanti mani bianche. All’incrocio tra via Ostiense e via del Porto Fluviale, troviamo poi un’opera dell’artista Blu, proprio sul porto. Ci sono alcune figure che abbracciano tutto un intero edificio. Infine, in un’opera di Momo, artista americano, troviamo dei tratteggi che si prendono un’intera facciata.
Insomma, se siete appassionati di street art, esiste una guida compilata dall’Info Point di Roma, che potete seguire. Se invece ci passate per caso, non potrete non notare l’imponenza e la bellezza di una delle tecniche artistiche più famose al mondo, un linguaggio comune semplice ma di grande impatto, che ci porta a riflettere ma anche semplicemente a osservare alcuni temi di discussione quotidiana, che lasciano il segno nel tempo come la signora affacciata alla finestra che sembra, quasi, far parte dell’opera.
Marianna Soru
Seguici su Metropolitan Magazine