Gualtieri ha deciso che per risolvere il problema dei rifiuti a Roma si costruirà un termovalorizzatore. Le polemiche degli oppositori e le spiegazioni del primo cittadino.
Termovalorizzatore a Roma, inceneritore di ultima generazione
Gualtieri ha deciso: a Roma si costruirà un termovalorizzatore da 600mila tonnellate all’anno. L’inceneritore avrebbe il compito di risolvere il grave problema dei rifiuti nella Capitale. La soluzione scelta dal sindaco ha però scatenato molte polemiche, come riporta Investireoggi.it. Europa Verde e Sinistra Ecologica si sono schierate contro la decisione di Gualtieri e chiedono la realizzazione di “qualcosa di migliore dell’inceneritore”. Nando Bonessio, capogruppo comunale di Europa Verde, ha chiesto al sindaco di pensare, tra le altre cose, anche a un dialogo coi cittadini prima di prendere decisioni.
Come riporta il quotidiano economico finanziario, l’autorità di costruire l’inceneritore verrà data tramite il “Decreto aiuti” del Governo e dunque questa del termovalorizzatore è diventata una questione di rilievo nazionale. Se la gestione dei rifiuti è solitamente rimessa alle regioni, quest’anno Gualtieri, in quanto segretario del prossimo Giubileo, ha potuto godere di poteri speciali e può dunque decidere in autonomia.
Così come i Verdi, tra i contrari al progetto anche il Movimento Cinque Stelle, i quali sostengono che non sia stata data alcuna dichiarazione di emergenza che giustifichi la costruzione dell’impianto. Sinistra Civica Ecologista sostiene che Roma possa diventare sostenibile con l’economia circolare.
Gualtieri ha risposto alle polemiche sostenendo come il termovalorizzatore che ha intenzione di realizzare sia un inceneritore di ultima generazione, come ce ne sono già in altre grandi città come Parigi, Londra, Stoccolma e Copenaghen, e che quindi il suo impatto ambientale sarebbe relativamente basso. Tra i sostenitori del sindaco il suo partito (Pd) e Carlo Calenda.
Giamila D’Angelo
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