Un folto gruppo di avvocati di Roma mette in mostra tutte le fragilità della legittimità costituzionale inerente il progetto del termovalorizzatore, commissionato dal Sindaco di Roma Roberto Gualtieri per lo smaltimento delle 600 tonnellate di rifiuti.
Il termovalorizzatore come “una scelta tossica”

Da mesi ormai, lo smaltimento dei rifiuti tramite i termovalorizzatori, attualmente 37 presenti in Italia, rappresenta un nodo di accesa discussione e di intenso dibattito politico, coinvolgendo cittadini, attivisti e politici.
Tuttavia, andando ben oltre il mero impatto sociale che questa nuova tecnologia può apportare, scostandoci dal caso lampante della “trebbiatrice di Hardy“, ciò che ultimamente sta facendo discutere è proprio la presunta incostituzionalità del nuovo termovalorizzatore di Santa Palomba.
Assai distinto è il gruppo di avvocati che presenta le differenti motivazioni a sostegno di questa tesi: fra di essi rientrano i nominativi di vari avvocati. Tramite ricorso al Tar e al sostegno dei cittadini di Santa Palomba, portano avanti la loro causa, affermando che quella del termovalorizzatore non è altro che “una scelta tossica che avvelena il nostro territorio“.
La questione a livello politico
Sempre inerente alla questione, il pensiero del neo presidente di Destra della regione Lazio, Francesco Rocca, pare essere allineato con quello del sindaco Gualtieri. Rocca, rilasciando un’intervista al Corriere della Sera, ha dichiarato di essere a favore del termovalorizzatore per Roma, manifestando il desiderio di stabilire un incontro con il sindaco di Roma.
D’altra parte, la questione ha interessato anche l’ex Presidente del Consiglio e leader del M5S Giuseppe Conte che ha definito “folle” l’installazione del nuovo impianto per l’incenerimento dei rifiuti sul territorio romano, affermazione contestata da Gualtieri stesso: “(…) Folle è stato consentire per anni di spendere immense quantità di denaro pubblico per trasferire montagne di rifiuti in mezza Europa in quei termovalorizzatori che qui, ipocritamente, si osteggiano“
Termovalorizzatore: un bene o un male per la salute?

Stando agli obiettivi europei, che puntano ad un tasso di riciclo pari 65% e ad un tasso di smaltimento in discarica non oltre il 10% entro l’anno 2035, è lampante come l’Europa spinga verso l’ausilio dei termovalorizzatori a discapito delle discariche. Fondamentalmente, l’impatto ambientale prodotto dalla discarica è maggiore rispetto agli impianti di incenerimento, senza contare gli elevati costi di manutenzione e monitoraggio.
Ma i termovalorizzatori sono nocivi alla salute? Attenendoci ai dati pubblicati nel “Libro Bianco” di Utilitalia, le emissioni dei termovalorizzatori hanno valori assai minori rispetto, per esempio, ai veicoli stradali o al riscaldamento domestico. Inceneritori e termovalorizzatori devono rispettare limiti di emissioni in atmosfera molto stringenti che non hanno eguali nel panorama delle installazioni industriali.
Riccardo Angiolari
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