Chiuso il bando per l’installazione del termovalorizzatore a Roma. Gualtieri esulta: “Stiamo rispettando tutte le tabelle di marcia“. Non si placano le proteste delle associazioni ambientaliste, le quali confidano nell’economia circolare.
L’interesse di Acea

Nella giornata di ieri 1 Marzo è stato formalmente chiuso il bando per la tanto discussa installazione del termovalorizzatore a Roma, il cui unico partecipante risulta essere l’Ati, «Associazione temporanea imprese», costituita appositamente e capeggiata da Acea. Quest’ultima ha ricevuto un enorme plauso da parte dell’amministratore delegato Fabrizio Palermo: “Oggi con la presentazione della manifestazione di interesse Acea conferma le strategie di sviluppo del Gruppo nei settori dell’ambiente e dell’economia circolare con un’attenzione sempre crescente alla sostenibilità e al territorio“.
Il primo cittadino romano Roberto Gualtieri si è dichiarato soddisfatto del procedere dell’operazione: “(…) Ora apriremo le proposte, e potremo concretamente mettere a gara il progetto. (…) Stiamo rispettando tutte le tabelle di marcia“.
Il progetto dell’installazione
Stando alle previsioni del Campidoglio, il termovalorizzatore avrà come scopo lo smaltimento di circa 600 mila tonnellate di rifiuti l’anno: l’impianto sarà in grado di contenere co2, evitandone quindi la diffusione nell’atmosfera.

Un plauso va anche ad Ama, la quale si è occupata dell’acquisizione di 10 ettari di terreno a Santa Palomba, situata al confine di Roma in direzione Bracciano.
Attualmente Roma può continuare a far affidamento sulle discariche di Guidonia Montecelio e Viterbo, in quanto la maggior parte della mole di indifferenziata viene esportata in altre regioni. Tuttavia, almeno per il momento, gran parte della spazzatura continuerà ad essere inviata a inceneritori situati all’estero, tra i quali rientrano Austria, Spagna, Portogallo, Olanda e Svezia.
Continuano le contro-iniziative
Ciononostante, a quanto pare, non tutti sono disposti a sostenere tale progetto. Da tempo ormai Legambiente e Wwf Italia sono pesantemente schierati contro l’iniziativa, tanto da fare ricorso al Tar contro la decisione di Gualtieri.
Diverse sono le associazioni ambientaliste sostenenti che il termovalorizzatore non rappresenti la soluzione propizia al problema: la chiave sarebbe da ricercare nell’economia circolare, facendo affidamento sulla riduzione dei rifiuti, incentivando il riuso e l’applicazione delle tecnologie d’avanguardia per gestire al meglio l’indifferenziato.
Riccardo Angiolari
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