La siccità sta facendo scendere il livello del Tevere ormai da qualche mese. Eventuali precipitazioni nella norma non farebbero recuperare il deficit accumulato. Utili i contratti di fiume.
Tevere, siccità: la regione lavora a una strategia di adattamento ai cambiamenti climatici
Il livello del Tevere continua a scendere da mesi per via delle scarse piogge nella regione. Nel bollettino informativo redatto dall’autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale si legge che “le precipitazioni cumulate sul territorio dell’ATO2 – Roma, aggiornate al mese di aprile 2022, denotano un significativo deficit pluviometrico rispetto alle condizioni medie di lungo termine” e che “l’eventuale accadimento di precipitazioni ‘nella norma’ per il periodo primaverile ed estivo non sarebbero comunque sufficienti per recuperare il deficit accumulato”, come riporta RomaToday.
Sembra infatti che la situazione del Tevere, così come quella di tutti i corsi d’acqua presenti nel Lazio, sia paragonabile a quella del 2017, con conseguenze sulle fonti di approvvigionamento. Cristina Avenali, responsabile regionale dei contratti di fiume, spiega come la siccità prolungata comporti danni a vari livelli, sottolineando tra i disagi la perdita di disponibilità di acqua per usi civici, agricoli ed industriali, ma anche problemi per la biodiversità, con la perdita dell’equilibrio degli ecosistemi naturali.
Avenali dichiara che la regione sta lavorando ad una strategia di adattamento ai cambiamenti climatici e che “possono tornare utili anche i contratti di fiume”, uno strumento per migliorare la qualità e la sicurezza delle acque anche attraverso il controllo del prelievo idrico.
Giamila D’Angelo
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