scoperta oggi, all’Appio Latino a Roma, la tomba di Valeria, morta a 13 anni nel II secolo.
La tomba di Valeria è una preziosa testimonianza del passato
Riportato alla luce questa mattina a Roma, un vero e proprio tesoro archeologico. Il sottosuolo della Capitale regala una preziosa testimonianza del passato, grazie al ritrovamento di una tomba di una giovane vissuta oltre 1900 anni fa. Effettuata la scoperta archeologica nella zona dell’Appio Latino. Inoltre, nel corso di una serie di indagini archeologiche in via Luigi Tosti, “è tornato alla luce un colombario di piccole dimensioni, probabilmente ipogeo”.
Lo si legge in un post della pagina Soprintendenza Speciale Roma. La cura dello scavo è nelle mani della Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, con la direzione scientifica di Angelina De Laurenzi e condotto da Archeo di Fabio Turchetta nel corso dei lavori propedeutici alla bonifica della strada da parte di Acea Ato2.
Chi era Valeria Laeta
L’iscrizione in marmo bianco ha permesso di ricostruire, in parte, la storia di una ragazza vissuta, secondo i primi accertamenti, nel II secolo d.C. Si chiamava Valeria Laeta e visse 13 anni e 7 mesi. L’ara in marmo bianco è conservata abbastanza bene e dall’epigrafe si legge nome ed età della destinataria: “Valeria Laeta figlia di P… visse 13 anni e 7 mesi”
Durante gli scavi, condotti dalla società Archeo di Fabio Turchetta, sono stati ritrovati anche tre frammenti di più sarcofagi. Uno rappresenta scene di caccia con una leonessa al centro, sovrastata da uno zoccolo. Probabilmente è riconducibile a un’altra tomba. “Si vedono gli zoccoli”. Per gli archeologi un altro pezzo di capolavoro. L’edificio è apparso purtroppo molto deteriorato e danneggiato. La causa del danneggiamento si ritrova negli interventi di urbanizzazione degli anni ’30 del Novecento.
Ylenia Iris
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