Tor Bella Monaca: ancora libera la casa abitata e sgomberata dal boss Giuseppe Moccia

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La torre della legalità di Tor Bella Monaca fa paura ai possibili assegnatari delle case Ater. Il motivo principale è che uno degli alloggi all’interno del palazzo è stato abitato fino a pochi mesi fa dal boss Giuseppe Moccia.

Tor Bella Monaca: la torre della legalità fa paura

Nessuno vuole abitare gli appartamenti della torre. Gli alloggi erano infatti soliti essere occupati abusivamente o abitati da morosi. Inoltre, uno di questi era abitato da Giuseppe Moccia, coinvolto in questioni di aggressioni e droga e cognato di Vincenzo Nastasi detto “O Principe”.

Le case di Via Santa Rita da Cascia sono state liberate e riconsegnate all’Ater a settembre con un maxi blitz di 120 uomini tra polizia, carabinieri e guardia di finanza. Sono stati spesi 84mila euro per pagare un servizio di vigilanza privata per sorvegliare l’edificio. Eppure, è difficile che a chi venga proposta questa soluzione, scelga di accettarla. Finora soltanto due dei sei appartamenti liberi all’interno della torre sono stati affittati. A febbraio sembrava che l’appartamento del boss potesse essere finalmente assegnato, e invece al momento della consegna delle chiavi, l’affittuario ha rinunciato.

Chi è Giuseppe Moccia

Moccia risulta essere noto alla cronaca negli ultimi anni principalmente per via dell’aggressione a Tiziana Ronzio, operatrice sanitaria e fondatrice dell’associazione “Tor più Bella”, e per essere rimasto ferito in Via dell’Archeologia da colpi di pistola provenienti da un uomo a bordo di uno scooter. L’uomo viveva al 13° piano della torre in via Santa Rita da Cascia con la madre e la compagna. Risultavano essere morosi nonostante nascondessero in casa 29465 euro.

Nella Converti: “La presenza delle istituzioni, la sicurezza sociale, non sono percepite come dovrebbero”

Come riporta RomaToday, su questo caso si è espressa Nella Converti, consigliera del Pd in Parlamento e presidente della commissione politiche sociali. Converti ci tiene a specificare come la zona in questione sia tra quelle percepite meno sicure dai cittadini. Sul territorio sono presenti infatti circa 14 gruppi criminali e le problematiche economiche e sociali sono fortemente marcate. In questo, Converti attribuisce la responsabilità alle istituzioni. La consigliera suggerisce dunque di coinvolgere cittadini e abitanti della torre per poter capire insieme come affrontare e risolvere la questione.

Anche Tiziana Ronzio, sotto scorta proprio per le minacce di Moccia, ha espresso a RomaToday la propria posizione. Ronzio parla di incapacità dello stato, incapacità di trasmettere sicurezza ai cittadini che non si traduce soltanto in una sconfitta delle istituzioni, ma anche e soprattutto in una vittoria per i Moccia.

Giamila D’Angelo

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