La Tuscia ha perso il calcio all’interno del proprio territorio. Una sconfitta per un popolo intero che fino alla scorsa stagione poteva contare sulla presenza di ben due squadre nel campionato professionistico italiano della Serie C. Le vicende vissute dalla Viterbese e dal Monterosi hanno un unico comune denominatore: i problemi con lo stadio. I gialloblù, anche per altre situazioni, ricominceranno dall’Eccellenza, mentre i biancorossi si trasferiranno a Teramo per le sfide “casalinghe”.
Il club di Viterbo, in realtà, aveva già abbandonato il mondo del professionismo dopo la retrocessione in Serie D dal campionato di Lega Pro. La situazione del leone gialloblù, però, si è fortemente aggravata dopo il “No” del Comune sulla gestione dello stadio Enrico Rocchi: il club, senza poter usufruire di un impianto sportivo e con le ristrettezze economico di Marco Arturo Romano, rischia di non potersi iscrivere alla D e potrebbe ripartire dall’Eccellenza con una nuova proprietà.
Tuscia, addio al calcio professionistico per la stagione 2023/24

In realtà, una squadra iscritta tra i professionisti la Tuscia l’avrebbe anche. È il Monterosi che non potrà, però, usufruire del suo stadio in provincia di Viterbo per giocare le partite casalinghe del Girone C della Serie C. Il club biancorosso migrerà, infatti, nell’impianto sportivo del Bonolis, a Teramo, lasciando il territorio senza calcio:
“Ringrazio il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, l’ingegnere Franco Iachini per la preziosa disponibilità la prefettura e la questura di Teramo per aver accolto con grande professionalità l’istanza del Club che rappresento, affinché possiamo disputare le gare interne nell’impianto teramano – ha detto l’amministratore delegato del Monterosi, avvocato Anthony Hernest Aliano -. Il Bonolis è una struttura straordinaria che accompagnerà la nostra squadra nella terza stagione tra i professionisti“.
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