A svelare il programma per la vaccinazione contro il Covid-19 nel Lazio è l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato. I primi ad essere vaccinati saranno medici e Rsa, per poi proseguire con gli ultraottantenni. Tra aprile e giugno si procederà con la fascia 60-79 anni. L’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato sottolinea quanto sia fondamentale la puntualità delle consegne delle dosi. Infatti il piano vaccinale funzionerà soltanto se l’intero sistema sarà efficiente. Durante questa prima fase sono previste consegne fino al 28 gennaio, con una cadenza di 40 mila dosi a settimana.
Il cronoprogramma del Lazio per la vaccinazione anti Covid-19
La seconda tranche, che aprirà la fase 2 a febbraio, prevede poi altre 500 mila dosi di vaccino Pfizer, utili a immunizzare 250 mila persone. Chiarisce D’Amato: “A queste vanno aggiunte le diecimila di Moderna che arriveranno nel Lazio. Sicuramente poche, ma il governo non ne ha acquistate molte. A chi verranno inoculate? Dopo gli operatori sanitari e gli ospiti delle case di riposo sarà il turno degli anziani oltre gli 80 anni, che nella nostra Regione sono 400 mila. Di questi una parte minima, il 10%, risiede nelle Rsa. Poi ci sono gli ottomila che ogni mese vengono dimessi dagli ospedali e i 35 mila assistiti a domicilio. E da ultimo gli autosufficienti, che sono altri 260 mila“.
Un percorso lungo, che si protrarrà fino all’estate
La fase più intensa della campagna vaccinale però partirà solo a marzo-aprile. Spiega l’assessore: “La vaccinazione di massa potrà iniziare a marzo-aprile. Non prima. E questo per una ragione molto semplice. A marzo dovrebbe essere approvato il vaccino di AstraZeneca, il che permetterà di avere molte più dosi a disposizione. E non solo: sarà più facile da reperire, perché viene prodotto in uno stabilimento di Anagni; da conservare, perché non prevede temperature a -80° e nemmeno a -20°; e da somministrare, perché non andrà diluito. Allora potremo coinvolgere anche i medici di medicina generale e i farmacisti. E la nostra capacità vaccinale potrà raggiungere un milione di somministrazioni al mese, utilizzando la rete già collaudata per gli antinfluenzali“. Dunque, bisognerà aspettare l’estate per poter vaccinare la totalità dei sei milioni residenti nel Lazio. Sottolinea D’Amato: “Il nostro obiettivo è avere a giugno 1 milione 600mila vaccinati e aver coperto tutta la fascia d’età 60-79 anni“.
L’ordine della somministrazione seguirà regole chiare e precise: prima le fasce d’età più avanzate e le persone fragili, cioè portatori di handicap e di patologie croniche o oncologiche. Poi si proseguirà in base all’anagrafe, in ordine decrescente, e verso soggetti sani. Resteranno fuori dalla campagna vaccinale anti Covid i bambini e i ragazzi al di sotto dei 16 anni, per i quali l’antidoto non è ancora stato formulato secondo le prescrizioni specifiche per l’età.
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