La definitiva approvazione da parte di Aifa ed Ema per AstraZeneca non sembra sufficiente per convincere tutti sulla sicurezza del vaccino. Non pochi sono infatti coloro che, chiamati per la somministrazione, cercano di sfuggire presentando certificati fasulli.
Sono innumerevoli le scuse utilizzate ormai per schivare la dose di AstraZeneca. C’è chi infatti ha infatti inventato di essere “Estremamente vulnerabile“, presentandosi al centro dell’Asl col referto firmato dal medico di famiglia e chiedendo di avere Pfizer o Moderna. A scoprire il trucco sono stati i sanitari delle Asl, accertando finora già 30 casi nel Lazio. Sono partiti dunque i controlli sugli attestati timbrati dai dottori.
Sono rari i casi di valida esenzione da AstraZeneca
Ormai neppure l’età rappresenta un limite per la vaccinazione con AstraZeneca. Sono escluse infatti solo pochissime patologie gravi. Ad esempio, non basta essere cardiopatici, ma è necessario avere uno “Scompenso cardiaco in classe avanzata” oppure essere pazienti “Post shock cardiogeno” per poter richiedere obbligatoriamente Pfizer o Moderna. Anche per quanto riguarda il sovrappeso non ci sono scuse: AstraZeneca non va iniettato soltanto agli obesi gravi, col “BMI” (indice di massa corporea) superiore a 35.
Qualche dottore però ha optato per scrivere sul certificato che l’utente da vaccinare, già in coda per la vaccinazione con AstraZeneca, era talmente “Vulnerabile” da dover ricevere un siero diverso, come Pfizer o Moderna. Sono stati scovati dai medici dei centri vaccinali almeno una trentina di casi di questo tipo. Questo raggiro crea chiaramente non pochi disagi al sistema. Infatti cambiare il tipo di dose all’ultimo minuto è tutt’altro che semplice. Vengono inoltre creati problemi di conservazione delle dosi non utilizzate: si rischia che, con una boccetta già aperta, la dose possa andare sprecata. Ecco perché l’Asl Roma 2, dove si è verificato il maggior numero di casi finora, sta indagando sui certificati.
Antonio Magi: “Molti pazienti sono ancora spaventati, senza motivo“
Racconta Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma: “Negli ambulatori di base c’è molta pressione ultimamente. Trattare con le persone non è sempre facile. Molti pazienti sono ancora spaventati, senza motivo. C’è chi si presenta negli studi. Magari hanno anche patologie, ma lievi, non tali da giustificare il cambio di farmaco. Non basta essere malati: se ti presenti all’hub della Asl ingessato per una frattura, non è che puoi definirti ‘fragile‘”. Per il capo dell’Ordine ora deve essere chiaro un concetto: “Il tipo di vaccino non si può scegliere, anche se perfino le Asl e le farmacie stanno litigando per contendersi le fiale di Johnson & Johnson. Ma in questa fase dobbiamo vaccinare il prima possibile tutti, con le dosi che ci sono. È l’unico modo per ridurre la circolazione del virus“.
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