Vaccini anti-influenzali, dosi finite e anziani a rischio

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Mancano i vaccini e le persone sono in attesa. Gli under 65 e i bambini piccoli sono i soggetti più a rischio.

La somministrazione dell’anti-influenzale è fortemente consigliato, ma non sempre avviene. Le dosi arrivano ai medici a scaglioni, finiscono e diverse persone sono costrette ad aspettare. L’attesa dipende dal territorio e dalla velocità di distribuzione dei vaccini dalle Asl ai medici.

Nicola Zingaretti ricorda che da metà ottobre ad oggi, sono state somministrate più di un milione di dosi. Tuttavia, alcuni anziani e bambini piccoli, restano ancora in attesa.

Il Lazio ha acquistato 2,4 milioni di dosi per l’antinfluenzale più altre 1,8 milioni per il pneumococco. Ma le dosi non sono arrivate in blocco. Una spesa di oltre 78 milioni di euro con l’obiettivo di arrivare a fine campagna a coprire più del 75% degli aventi diritto.
Secondo le vaccinazioni somministrate da medici e pediatri, al 9 novembre sembra esser stato coperto a Roma il 10,5% dei bambini da 6 mesi a 6 anni e il 37,3% di quella over 65 fino a 100 anni.

Storie di attese

Tante e diverse sono le storie, come quella di Serena Benedetti, che fra tre giorni compie 70 anni. «Devo fare il vaccino antinfluenzale per l’età e per una serie di problematiche di salute ma ho chiamato il mio medico qualche giorno fa e mi ha detto che il vaccino non c’è, che devo aspettare, ma non rientro in quella fascia di persone a cui la vaccinazione è fortemente consigliata?».

C’è anche chi, come Carlo Pieri, 67 anni, decide di comprare il vaccino a sue spese in farmacia. Ma anche in questo caso, Carlo dovrà aspettare, perché «Mi è stato risposto che io non lo posso comprare, che i vaccini in farmacia sono riservati ad altre persone non a rischio e con un’età inferiore ai 65 anni. Lo trovo assurdo».

In attesa anche i medici

«Otto vaccini e ancora 50 pazienti da coprire, ci hanno detto che le dosi arriveranno, sono fiducioso». Queste le parole di Pier Luigi Bartoletti, segretario provinciale della Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale.

La dottoressa, pediatra, Valentina Grimaldi, spiega: «Le 250 dosi previste mi sono state consegnate ma me ne servirebbero altre 100 perché sono aumentate le richieste delle famiglie per figli piccoli che negli anni precedenti il vaccino non lo volevano fare». Inoltre, il numero dei vaccini aumenta nel caso dei bambini, che sono chiamati a una seconda dose a distanza di almeno 4 settimane dalla prima.

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