Violenza fisica e psicologica ai bimbi dell’asilo: maestra a processo

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Strattoni, urla, schiaffi e minacce sono i maltrattamenti che risalgono al 2019 ai danni dei bambini di una scuola materna tra Bravetta e Pisana gestita dalle suore, come riporta RomaToday. Le denunce seguite dalle indagini della polizia hanno portato all’arresto di due suore, di un’inserviente e di un’educatrice. Quest’ultima è finita a processo in questi giorni.

2019: maltrattamenti in una scuola materna, ora per l’educatrice si è aperto il primo grado di giudizio

L’accusa per la maestra è di maltrattamenti aggravati continuati su minori. È stato infatti possibile accertarsi della violenza in aula con video e audio ottenuti grazie alle intercettazioni ambientali disposte dalla procura a seguito di varie segnalazioni da parte dei genitori dei bambini. Alcuni genitori avevano infatti notato che i figli manifestavano sempre più timore nei confronti della scuola e delle maestre, mostrandosi impauriti fino alle lacrime. Le registrazioni hanno mostrato come i bambini venissero fortemente strattonati dalle donne, spinti contro i muri, gettati e trascinati a terra. Punizioni corporali e insulti protratti per mesi.

Per le due suore e l’inserviente il processo è già stato definito. Una delle due suore, ritenuta responsabile di alcuni dei gesti più violenti, era finita ai domiciliari e aveva poi patteggiato una pena da scontare sempre ai domiciliari. L’educatrice invece, una donna di 35 anni, è finita a processo in questi giorni, dopo essere stata rinviata a giudizio dal gup nel 2021. Ora è iniziato per lei il processo ordinario. La donna è imputata sia per condotte omissive, secondo l’accusa avrebbe infatti assistito a scene di violenza senza intervenire, che per aver partecipato attivamente ad atti di violenza ai danni dei bambini.

Le accuse all’educatrice

Nel capo di imputazione si legge che l’educatrice “poneva in essere condotte ingiuriose, minacciose e violente”. C’è inoltre l’accusa di rimanere indifferente alle condotte violente delle altre donne “avendo l’obbligo di garantire l’incolumità psichica e fisica dei bambini a loro affidati per ragioni di istruzione, educazione, custodia e cura”.

Dunque per l’educatrice si è aperto il primo grado di giudizio. Nella prossima udienza ci si occuperà della nomina dei periti e della definizione dei mezzi di prova, verranno infatti visionati i video e ascoltati testimoni, tra cui i genitori dei bambini.

Giamila D’Angelo

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