Nuovo allarme per i genitori dei neonati. Si tratta del virus respiratorio sinciziale che porta alla bronchiolite e colpisce i lattanti in forma più acuta. Tra i 18 e 20 pazienti al giorno ricoverati al Bambin Gesù di Roma.
Il virus
Nonostante l’emergenza sanitaria già in atto, i genitori dei più piccini dovranno restare in allerta anche per altri tipi di infezioni. Si tratta del virus sinciziale che infetta l’apparato respiratorio provocandone il malfunzionamento. L’RSV colpisce in maniera più aggressiva e rapida i lattanti nei primi mesi di vita e i bambini con cardiopatie congenite. Uno degli effetti più indesiderati dell’RSV è la bronchiolite che innesca un processo infiammatorio che porta ad aumento della produzione di muco. L’ostruzione delle vie aeree porterebbe a problemi di difficoltà respiratoria.
I sintomi
“Gli accessi al pronto soccorso per RSV sono iniziati con un anticipo di circa un mese e mezzo (fine ottobre) contro il trend consueto che vede un’impennata dei casi a fine dicembre”, spiegano dall’ospedale Bambin Gesù di Roma. Si tratta di un virus molto contagioso che circola nei mesi più freddi e si trasmette per via aerea o per contatto diretto. I neonati sono più esposti al virus a causa delle ridotte dimensioni dei loro bronchioli. Inizialmente la malattia si manifesta attraverso sintomi comuni come tosse, mal di gola e febbre che culminano in difficoltà respiratorie. In casi più rari può portare anche al decesso.
Fortunatamente, a Roma si stima un elevato numero di medici pediatri impegnati ad isolare il virus in 5-7 giorni nella maggior parte dei casi.
Scritto da Simonetta Chiariello.
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