Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute in collaborazione con il Ministro della Salute Speranza ha realizzato una campagna di verifiche nelle case di riposo durante il periodo natalizio. Il 15% delle strutture controllate ha mostrato irregolarità che comportano gravi danni alla tutela degli anziani. Le violazioni penali segnalate sono state 109 e 373 amministrative. Le sanzioni applicate corrispondono ad un valore di 111 mila euro e sono state deferite 83 persone mentre 287 sono state segnalate alle Autorità amministrative.
Nessuna tutela per gli anziani, solo tante irregolarità
Residenze assistite, case di riposo, strutture di lungodegenza, comunità di alloggio, 38 Nas hanno dedicato le festività ai controlli a livello nazionale. La decisione di mettere in atto le verifiche proprio durante il periodo natalizio è stata dettata dalla consapevolezza che le feste creano diverse problematiche. Il numero degli operatori diminuisce, la domanda di ospitalità aumenta e la qualità del servizio cala. Il decadimento assistenziale, poi, si rivela maggiore in un momento in cui le misure di cui tenere conto sono numerose ragionando in termini “anti-covid”.
In generale, infatti, le irregolarità più gravi riguardano l’assenza o la carente attuazione dei protocolli per la prevenzione della pandemia. I Nas hanno trovato operatori senza mascherine e la mancanza di una igienizzazione frequente. I comportamenti privi di sicurezza possono facilmente essere precursori di focolai Covid, come dimostrato dai numerosi casi di coronavirus segnalati dall’inizio della pandemia nelle case di riposo. In più, carenze strutturali ed igieniche dei locali aggravano ulteriormente la situazione così come il sovraffollamento degli anziani rispetto ai posti disponibili e al personale in servizio. Gli episodi di maltrattamento rimangono, poi, tra le irregolarità che continuano a manifestarsi in alcune strutture.
I dati alla mano e la chiusura di un alloggio vicino Roma
Durante i controlli conclusi il 6 gennaio 2021, 143 violazioni hanno riguardato l’assenza di misure anti-covid. Parliamo del 38% del totale delle irregolarità riscontrate. Le verifiche hanno portato alla sospensione o chiusura di 18 strutture con il conseguente trasferimento degli anziani presso i familiari o in altre case di riposo. Da segnalare la chiusura di una comunità alloggio vicino Roma, a Palestrina, dato che svolgeva le attività in modo completamente abusivo.
Valentina Trogu