Zagarolo: Pci celebra la “Festa della Vittoria” russa. Polemica per la «Z»

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Polemica per l’evento organizzato dal Partito comunista locale per l’8 maggio. In rete, le reazioni alla Z come Zagarolo sono: «Che vergogna quella zeta…».

Z come Zagarolo e come simbolo dell’esercito russo

La Z è il simbolo dell’esercito russo; ma anche Z come Zagarolo. Scoppia così la polemica per la «festa della vittoria dell’Unione sovietica contro il nazifascismo», organizzata nel comune alle porte di Roma, dal Partico comunista italiano. L’appuntamento, promosso dalla sezione del Pci Monti-Prenestini-Casilina «Aldo Bernardini», prevede per domenica 8 maggio prima una visita al cimitero di Palestrina, davanti al sacrario dei partigiani sovietici. A seguito un dibattito sul tema: «La Grande Guerra Patriottica dell’Unione Sovietica che ha portato alla Liberazione d’Europa dalla bestia fascista», così riportato da Corriere della Sera.

Pubblicato un annuncio sui social, dalla sezione del Pci locale

Nell’annuncio sui social pubblicato dalla sezione del Pci locale si legge: «Siamo per un’Ucraina neutrale e antifascista, che funga da ponte tra Asia e Europa. Per una collaborazione con la Russia, per la pace e la prosperità dell’Europa che deve liberarsi dal giogo degli USA». Gli organizzatori si sarebbero lamentati di, come riporta il Corriere, «una narrazione unica, nella quale vengono riabilitati opportunisticamente simboli e gesta dei Nazifascisti, con una NATO e una UE che armano il Battaglione Azov Nazista e Banderista. Si vede l’Italia in prima fila contro la Resistenza del Donbass e nell’invio di armi contro i loro alleati russi». Con queste parole, il Pci fa riferimento alla resistenza dei russi in Donbass negli ultimi otto anni.

Raffica di commenti online e il comune di Zagarolo si dissocia dall’iniziativa

Il comune di Zagarolo si è da subito dissociato dall’iniziativa. «Che vergogna quella zeta…», scrive un utente in rete. A suscitare enorme scalpore, state sia le posizioni filorusse della festa, sia la locandina con la Z enfatizzata con carattere più grande e colorata di arancio e nero. La scelta grafica riconduce alla Z utilizzata dall’esercito russo e diventata simbolo dell’invasione dell’Ucraina. Il Pci si difende: «è il Nastro di San Giorgio per il quale sono morti 27 milioni di donne e uomini dell’Urss, che ti hanno fornito anche la libertà di criticarli. Senza di loro oggi parleremmo tutti tedesco, sotto la frusta del nazismo».

Un utente online fa notare: «è anche un simbolo della Russia imperiale». L’amministrazione di Zagarolo, in una nota ufficiale ribatte: «Sin da subito il comune si è adoperato per l’accoglienza di famiglie in fuga dalla guerra e ha manifestato per la pace in una fiaccolata che ha visto la presenza di centinaia di cittadini. In quell’occasione le Istituzioni e l’intera Città hanno ribadito con forza che il dialogo e la diplomazia sono le uniche strade per evitare guerre e conflitti».

Ylenia Iris

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