Borja Mayoral sposta Piazza di Spagna a Trigoria: è una Roma “iberica”

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Lingue simili. Culture latine. Stesso mare condiviso. Incroci storici di vecchia e più recente data. Colori identici. Queste, sono alcune delle similitudini che avvicinano, da sempre, la città di Roma alla penisola iberica, terra dalla quale i giallorossi, nelle ultime sessioni di calciomercato, hanno attinto avidamente per cercare fortuna in Serie A ed in campo europeo. Ieri, Guido Fienga ha ufficialmente chiuso l’acquisto di Borja Mayoral dal Real Madrid: l’ex canterano arriva in prestito biennale oneroso (2 milioni) con diritto di riscatto esercitabile nei due anni di permanenza del giocatore (15 milioni per il primo, 19 nel 2022). L’ex Levante, appena giunto nella Capitale, è riuscito nel primo, grande, miracolo della sua avventura romanista: spostare Piazza di Spagna, celebre meraviglia della “Città Eterna“, in quel di Trigoria.

Borja Mayoral infoltisce la colonia iberica: è una Roma a ritmo di flamenco

Il nuovo attaccante della Roma, che ha scelto il numero ventuno e sarà il vice Dzeko, si è presentato ai tifosi giallorossi rilasciando qualche battuta al sito ufficiale del club: “Penso che la Roma non abbia bisogno di presentazioni. È un club importantissimo, con una grandissima storia. È un onore per me poter difendere questi colori. Darò tutto per questa maglia. Ringrazio la società per il lavoro che ha fatto per portarmi qui a Roma e per la fiducia che mi sta dando. Spero che sarà una stagione positiva. Io farò di tutto per aiutare la squadra e darò il massimo per onorare questa maglia. E spero di vedere quanto prima i tifosi allo stadio”.

Borja Mayoral, di fatto, inaugura l’era della Roma “iberica” spostando, idealmente, Piazza di Spagna accanto a Piazzale Dino Viola. In quel di Trigoria, infatti, la colonia spagnola s’infoltisce sempre più: Pau Lopez, Gonzalo Villar, Carles Perez, Pedro e, da ieri, la punta arrivata in prestito biennale con diritto di riscatto dal Real Madrid. Un record. Una folta militanza spagnola guidata da un condottiero che, come loro, arriva dalla penisola più “caliente” d’Europa: Paulo Fonseca è nato in Mozambico quando lo Stato africano era ancora sotto il controllo portoghese e ha mosso i primi passi da calciatore e tecnico proprio in Portogallo, la sua terra. Una tendenza di calciomercato iniziata lo scorso anno sotto James Pallotta con Gianluca Petrachi direttore sportivo e continuata con gli uomini della nuova proprietà capeggiata da Dan Friedkin. Sarà proprio questa influenza spagnola a determinare le prossime fortune dei capitolini a ritmo di flamenco? Giudo Fienga lo spera ardentemente…

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