Area sacra di “Torre Argentina”: il teatro della morte di Giulio Cesare

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L’Area sacra di Torre Argentina pur essendo uno dei siti archeologici più antichi della città è da decenni un luogo abbandonato. Forse non tutti sanno che la vasta area ospitò ben 4 templi le cui origini, tutt’oggi restano incerte. Uno di questi la cui datazione risale tra la fine del IV e l’inizio del III secolo a.C era probabilmente dedicato alla dea Feronia dea della fertilità, protettrice dei boschi e delle messi. Culto originario della Sabina introdotto a Roma da Curio Dentato nel 290 a.C dopo la conquista di questo territorio.

Allo stesso livello di questo ne sorse uno più piccolo per volontà di Lutazio Catulo, console del 242 a.C. dedicato alla dea Giuturna. Secondo la leggenda la donna amata da Giove ricevette da lui l’immortalità e il dominio di tutti i corsi d’acqua dolce del Lazio. Tra i due templi erano poste due piattaforme, cui si accedeva tramite quattro gradini, sulle quali erano posti due altari di peperino. All’inizio del II secolo a.C sorse un altro templio probabilmente per volontà di Marco Emilio Lepido, che lo dedicò ai Lari Permarini (protettori della navigazione) o alle Ninfe.

Area sacra di Torre Argentina a Roma  photo credit: sitiarcheologiciditalia.it
Area sacra di Torre Argentina a Roma photo credit: sitiarcheologiciditalia.it

Area sacra di Torre Argentina, la storia

Dopo un devastante incendio risalente al 111 a.C un primo pavimento prese posto sopra un grande strato di macerie. Questo innalzò la piazza di ben 140 mt. Su questo nuovo piano sorse la costruzione a pianta circolare identificato dalla maggior parte degli studiosi come il tempio della Fortuna huiusce diei (Fortuna del giorno presente) fondato da Q. Lutazio Catulo. Dopo l’80 d.C. un altro incendio devastò la zona e ancora una volta sopra le macerie si ricostruirono le alzate dei templi e il portico settentrionale. Con l’avanzare del V secolo iniziò il periodo dell’abbandono e la trasformazione degli edifici. Nel IX secolo d.C. si realizzarono imponenti strutture in grandi blocchi di tufo, forse case aristocratiche.

Arrivando a tempi a noi più vicini e precisamente tra il 1926 e il 1929 i lavori di demolizione del vecchio quartiere compreso tra via del Teatro Argentina, via Florida, via S. Nicola de’ Cesarini e corso Vittorio Emanuele per la costruzione di nuovi edifici. I lavori riportarono inaspettatamente alla luce uno dei più importanti complessi archeologici della città: una vasta piazza lastricata su cui sorgono quattro templi. L’area inaugurata il 21 aprile del 1929 da Benito Mussolini da allora non ha subito modifiche di rilievo.

Area sacra di Torre Argentina photo credit: wikipedia.org
Area sacra di Torre Argentina photo credit: wikipedia.org

Arrivando ai giorni nostri e la riqualificazione del sito

Questo è identificato come il luogo dove fu ucciso Giulio Cesare. Come la storia racconta, il mattino del 15 marzo del 44 a.C., Cesare arrivò a piedi percorrendo l’attuale via Arenula, e giunto alle spalle del Tempio rotondo fu colpito da Bruto e Cassio In effetti però l’area prende il nome da Argentoratum, attuale Strasburgo, città di origine di Johannes Burckardt (Giovanni Burcardo), cerimoniere di Alessandro VI Borgia, noto come il vescovo argentinensis. Egli infatti chiamò Argentina la torre inclusa nel suo palazzo di via del Sudario, oggi sede del Museo Teatrale.

La riqualificazione dell’intera area sacra di Torre Argentina prenderà il via grazie al progetto annunciato giorni fa dalla sindaca Virginia Raggi, che vede lo stanziamento complessivo di circa un milione di euro grazie alla donazione di Bulgari. Il progetto dovrebbe essere ultimato entro la fine del 2021. Questo prevede l’apertura al pubblico con la realizzazione di passerelle perché i visitatori possano percorrere in sicurezza l’area e la trasformazione in museo dello spazio in cui attualmente sono conservati i reperti. Il progetto prevede anche un impianto d’illuminazione a led per le visite in notturna, una zona biglietteria e bookshop all’interno del Portico. Oltre tutto questo è stata assicurata la permanenza delle colonie di gatti che da secoli abitano nel sito.

di Loretta Meloni

Immagine di copertina (Area sacra di Torre Argentina) photo credit : wikipedia.org

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