La 32 esima edizione del rapporto “Qualità della vita” de Il Sole 24 Ore mette in luce i progressi ottenuti nell’ultimo anno dalle Province, dal nord al sud nessuna esclusa.
Classifica sulla “Qualità della vita” delle province italiane
Anche quest’anno, Il Sole 24 Ore, ha stilato una classifica che cerca di racchiudere al meglio i particolari aspetti che influiscono sul benessere della popolazione. In questo modo la classifica mostrerà quali sono le aree dove si vive meglio. L’indagine è stata suddivisa per aree tematiche in 6 indicatori:
- Ricchezza e consumi: troviamo le maggiori disponibilità economiche e la più alta capacità di spesa
- Affari e lavoro: per le maggiori opportunità sotto il profilo delle imprese e dell’occupazione
- Demografia, società e salute: dove troviamo i più alti livelli di istruzione e le migliori le condizioni di vita e di salute della popolazione
- Ambiente e servizi: maggiore tutela dell’ambiente che aumenta così la vivibilità del territorio e con una maggiore qualità dei servizi che migliora la vita quotidiana dei cittadini
- Giustizia e sicurezza: luoghi in cui avvengono meno illeciti
- Cultura e tempo libero: luoghi in cui l’offerta culturale, luoghi e servizi per il tempo libero sono più diffusi
Per quanto riguarda le classifiche, la Capitale si posiziona nella top ten della “qualità della vita degli anziani”, perché oltre ai sei indicatori abbiamo la suddivisione generazionale.
Non altrettanto bene per i giovani, che si posizionano al 106esimo posto, tra le ultime province della classifica. Alla 42esima posizione, per l’indice “ricchezza e consumi” e si piazza settima per “giustizia e sicurezza”. Ci rialziamo con il 28esimo posto alla voce “ambiente e servizi” (indicatore basato su 18 parametri di 5 macroaree: ambiente, aria, acqua, rifiuti, mobilità) ed arriviamo al podio con il terzo posto per “cultura e tempo libero”, salendo così di 25 posizioni dal 2020.
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