Ritrovato nella mattinata di ieri il cadavere di un uomo sulle sponde del fiume Aniene, a Roma. Sul posto sono intervenute le Forze dell’Ordine che, in seguito all’autopsia sul corpo, procederanno all’identificazione. Si pensa ad un suicidio, ma non si escludono altre ipotesi.
Roma, cadavere ritrovato sulle sponde dell’Aniene: si pensa che si tratti di suicidio
Il cadavere è stato ritrovato nel corso della mattina di ieri, martedì 14 giugno, sulle rive del fiume Aniene, in zona Sacco Pastore. Gli agenti del nucleo SAF dei Vigili del Fuoco si sono diretti sulla sponda sinistra del fiume, all’altezza di via Valsolda, e lì hanno trovato il corpo dell’uomo; con loro erano presenti anche i sommozzatori e la squadra 6A Nomentano, i quali erano impegnati dal 10 giugno nelle ricerche di un ragazzo tra i 25 ed i 30 anni che era stato visto gettarsi nel fiume Aniene dal ponte Tazio. Dopo il ritrovamento, sono stati allertati i Carabinieri della stazione Roma viale Libia. Il cadavere non è stato ancora identificato, seppur si pensi che si tratti proprio dell’uomo che era stato segnalato venerdì sera agli agenti del III distretto Fidene Serpentara della Polizia di Stato. Sul luogo del ritrovamento era presente anche il magistrato di turno.
Da un primo esame esterno, sul corpo dell’uomo non sono presenti segni evidenti di violenza che potrebbero far aumentare le ipotesi che si tratti di omicidio. Terminate le verifiche di rito sul posto, il cadavere è stato successivamente trasferito in obitorio, dove resterà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per lo svolgimento di un’autopsia che confermerà o meno la mancata presenza di segni, esterni od interni, riconducibili ad un omicidio. I risultati dell’autopsia saranno in grado di far chiarezza sul mistero della morte dell’uomo. Per il momento l’ipotesi più accreditata è quella del suicidio, complici le segnalazioni dei cittadini risalenti a venerdì sera, ma le Forze dell’Ordine non escludono altre piste.
Maria Claudia Merenda
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